Raffaella Carrà, il doloroso appello dopo la sua morte: “La sua memoria…”

Quasi un anno dopo l’addio a Raffaella Carrà arriva un doloro appello diretto alla famiglia e agli eredi dell’artista. Ecco di cosa si tratta.

Sono trascorsi molti mesi dall’addio che il mondo intero ha dato a Raffaella Carrà, venuta a mancare improvvisamente a seguito di una lunga malattia che la showgirl aveva sempre taciuto al pubblico… un addio che ancora oggi lacera il cuore di tutti coloro che in Raffaella Carrà hanno anche visto un’eroina insieme al mito, come nel caso di coloro che appartengono alla classe LGBT+.

Non a caso, sono stati proprio i rappresentanti italiani a voler scendere in campo e fare il loro ed importantissimo appello, diretto alla famiglia nel tentativo di essere ascoltati prima che sia davvero troppo tardi.

L’appello agli eredi di Raffaella Carrà

Nel corso degli ultimi giorni a farsi spazio nei media è stata la notizia relativa alla decisione presa dai familiari di Raffaella Carrà, nonché suoi diretti eredi, di mettere in vendita il bellissimo appartamento appartenente all’icona della televisione italiana e che si trova nel cuore di Roma.

Una decisione che ha subito innescato la reazione dell’Arcigay italiana, scesa in campo nel tentativo di bloccarne la vendita ai privati e favorire la nascita di un luogo culturale interamente dedicato a Raffaella Carrà in qualità di icona della comunità LGBT+.

Il ‘no’ sulla vendita di Casa Carrà

A rompere il silenzio in tal senso è stato il presidente Arcigay Roma, Francesco Agnelli, che esprimendo il desiderio di tutta la comunità LGBT+ ha affidato il suo appello diretto agli eredi di Raffaella Carrà a Twitter riprendendo anche le parole di Jonathan Bazzi in tal senso.

Nel messaggio in questione, ripreso anche da Il Tempo, è possibile leggere le seguenti parole di Agnelli: “Apprendiamo a mezzo stampa che la villa di Raffaella Carrà nel quartiere di Vigna Clara a Roma è in vendita. Ci uniamo per questo all’appello dello scrittore Jonathan Bazzi affinché la casa diventi un museo dedicato alla grande artista e icona della comunità LGBT+ (lesbiche, gay bisex e trans)”. Infine: “Noi auspichiamo e chiediamo che la villa sia acquistata dallo Stato attraverso gli enti locali, la Regione o il Ministero dei Beni Culturali e trasformato in un museo che possa portare avanti la memoria di Raffaella Carrà”.

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