Morte di Gigi Proietti, tutti i tributi e le dediche

Morte di Gigi Proietti: le reazioni dei colleghi e amici sui social. Il sonetto di Favino e le dediche di Morandi, Renato Zero, Carlo Verdone. L’abbraccio di Roma

proietti
Ciao Gigi!

La morte di Gigi Proietti ha colpito tantissimo quest’Italia già sofferente di questo 2020. Uno shock inaspettato che ha scatenato poi una valanga di affetto, di dediche e di omaggi di amici, colleghi e gente comune. “Ma come Mandrake? Ne hai fatta una delle tue” in tanti hanno commentato ricordando uno dei suoi personaggi indimenticabili. E in effetti è stata una ‘mandrakata’. E’ uscito di scena il giorno del suo 80esimo compleanno, nel giorno dei defunti.

Un attore istrionico, una maschera perfetta, un uomo intelligente, ironico, sempre con la battuta pronta. In oltre 50 anni di carriera non ha mai urlato o usato parolacce per far ridere, mai una parola fuori posto. Puro e genuino, squisitamente romano, ma senza essere mai volgare. Impossibile non innamorarsi di un attore così. E infatti il pubblico lo amava, lo adorava.

Le dediche per Gigi Proietti

Sono stati innumerevoli i tributi in questa giornata arrivati dai semplici cittadini, dai suoi ‘allievi’, dai colleghi e dal mondo delle istituzioni. C’è chi è passato alla clinica Villa Margherita – al quartiere Nomentano dove era ricoverato e dove stamane è deceduto – a portare dei fiori; chi gli ha dedicato un sonetto come Pierfrancesco Favino; c’è il pensiero del premier Conte che lo ha ricordato con un post su Facebook. E poi le tantissime dediche di amici e colleghi Verdone, Zero, Morandi, la Carrà, Gassman, Vanzina, Renzo Arbore e tanti altri.

Alcuni sono andati alla Clinica Villa Margherita stamane appena saputo. Sono accorsi lì Marisa Laurito, Simona Marchini, Rodolfo Laganà e molti altri. “Oltre che un grande uomo dello spettacolo era un essere umano specialissimo e generosissimo. Una persona straordinaria” ha detto la Laurito. “Per me è stato un maestro – le parole di Laganà – ma anche di vita, di sentimento. Roma perde un simbolo grandissimo”.

Le reazioni sui social

Sono centinaia i post di personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, dello sport che hanno dedicato un post a Gigi Proietti. C’è Alessandro Gassmann che ha pubblicato una foto insieme e scrive: “Ciao Maestro e amico”. Il regista e sceneggiatore Enrico Vanzina: “Addio Gigi. Sullo schermo eri quello che perdeva ai cavalli. Oggi, però, a perderti e a perdere siamo tutti noi”.

Su twitter il saluto di Fabio Fazio “Senza parole… Questa volta l’inchino a #gigiproietti  lo facciamo tutti noi”. Raffaella Carrà: “Noi qui piangiamo la tua assenza tu da lassù con la tua ironia ci guardi con tenerezza. Che Dio ti accolga”. Poi Catherine Spaak, che lavorò con lui in Febbre da Cavallo: “Ricorderò sempre Gigi con una grande risata, la sua risata, nemmeno la sua morte può spegnere l’allegria, la spensieratezza, l’estroversione, il divertimento che portava con sè e che trasmetteva agli altri”.

Il pensiero di Rita Pavone: “Non poteva esserci risveglio peggiore. Oggi, nel giorno stesso del suo 80mo compleanno, ci ha lasciato per sempre Gigi Proietti. Ho amato tantissimo il talento ma anche l’umanita’ di quest’uomo con cui ho avuto la grande gioia di lavorare. Addio Gigi. Ci mancherai tantissimo”.

Poi il saluto di Maurizio Costanzo in diretta radio su 102.5: “Che dire, oggi avrebbe compiuto 80 anni e quindi volevo salutarlo all’inizio della registrazione della trasmissione, invece potrò solo far fare un applauso al suo ricordo e al mio – ha detto in onda su Rtl 102.5 – Molti anni fa io e Proietti abbiamo vissuto nella stessa casa sullo stesso pianerottolo, ed era molto divertente incontrarci alla mattina perché era molto foriero di battute, di situazioni. Rimarrà vivo nella memoria di tutti”.

E poi Veronica Pivetti sua partner nel Maresciallo Rocca che ricorda come lo obbligava a raccontargli le barzellette. E poi Tullio Solenghi: Mi farebbe piacere che a Roma venisse intitolato un grande teatro a Gigi Proietti, magari proprio il Brancaccio che lui ha diretto. Ho la sensazione che lassù stia facendo ridere tutto il creato, che stia facendo divertire con la sua classe, il suo meraviglioso talento e la sua umanità. Ciao Gigi sei tutti noi, il più grande di tutti noi”.

Morandi ha pubblicato una foto che li ritrae insieme con i rispettivi figli Marco e Carlotta in occasione di uno spettacolo di qualche anno fa. Caro Gigi, in questo giorno così brutto voglio pensare al tempo passato insieme, quando ci facevi sbellicare dalle risate, quando i nostri figli, Carlotta e Marco, recitavano insieme e tu li riempivi di affettuosi consigli, quando tutti noi seduti al tuo tavolo, pendevamo dalle tue labbra, con i tuoi racconti irresistibili che ci facevano ridere fino alle lacrime”. ” E oggi sono veramente triste. Buon viaggio, Gigi. San Pietro si divertirà con te”.

Renato Zero ha pubblicato sulla sua pagina un video di loro assieme e la dedica: Sarà dura continuare a vivere senza una spalla come la tua.
Con infinito amore”
Poi gira in rete un video di qualche anno fa: era un ‘Cavalli di Battaglia’ Zero era ospite e in quell’occasione ricuci apposta per Gigi la canzone Che sarà. Proietti fu visibilmente commosso. E ora rivedendo quelle immagini lo siamo un po’tutti.

Poi Carlo Verdone che ha sottolineato la grandiosità dell’attore: “Oggi ci lascia un attore gigantesco. Sul palcoscenico tra i migliori se non il migliore. Enorme presenza scenica, maschera da attore dell’antica Roma, tempi recitativi sublimi. Era un volto che rassicurava che l’ identità di questa città ancora vive. Discepolo di Ettore Petrolini, forse più volte ha superato il suo maestro. Autorevolezza, cultura, generosità e umiltà. Questo era Gigi Proietti”.

Il sonetto di Pierfrancesco Favino

In occasione dei funerali di Alberto Sordi Gigi Proietti recitò un sonetto dedicato ad Albertone.

L’onere di rendere omaggio tramite un sonetto al grande Gigi lo ha preso ora Pierfrancesco Favino.

Però ‘n se fa così, tutto de botto.
Svejasse e nun trovatte, esse de colpo a lutto.
Sentì drento a la panza strignese come un nodo
Sape’ che è la mancanza e nun avecce er modo
de ditte grazie a voce pe’ quello che c’hai dato
pe’ quello che sei stato, perché te sei inventato
un modo che non c’era de racconta’ la vita
e ce l’hai regalato così un po’ all’impunita,
facendo crede a tutti che in fondo eri normale,
si ce facevi ride de quello che fa male,
si ce tenevi appesi quando facevi tutto,
Parla’, balla’, canta’, pure si stavi zitto.

Te se guardava Gi’, te se guardava e basta
come se guarda er cielo, senza vole’ risposta.

All’angeli là sopra faje fa du risate,
ai cherubini imparaje che so’ le stornellate,

Salutece San Pietro, stavolta quello vero,
tanto gia’ ce lo sanno chi è er Cavaliere Nero”

Gigi Proietti, il sonetto di Favino

Però ‘n se fa così, tutto de botto.
Svejasse e nun trovatte, esse de colpo a lutto.
Sentì drento a la panza strignese come un nodo
Sape’ che è la mancanza e nun avecce er modo
de ditte grazie a voce pe’ quello che c’hai dato
pe’ quello che sei stato, perché te sei inventato
un modo che non c’era de racconta’ la vita
e ce l’hai regalato così un po’ all’impunita,
facendo crede a tutti che in fondo eri normale,
si ce facevi ride de quello che fa male,
si ce tenevi appesi quando facevi tutto,
Parla’, balla’, canta’, pure si stavi zitto.

Te se guardava Gi’, te se guardava e basta
come se guarda er cielo, senza vole’ risposta.

All’angeli là sopra faje fa du risate,
ai cherubini imparaje che so’ le stornellate,

Salutece San Pietro, stavolta quello vero,
tanto gia’ ce lo sanno chi è er Cavaliere Nero”

 

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Però ‘n se fa così, tutto de botto. Svejasse e nun trovatte, esse de colpo a lutto. Sentì drento a la panza strignese come un nodo Sape’ che è la mancanza e nun avecce er modo de ditte grazie a voce pe’ quello che c’hai dato pe’ quello che sei stato, perché te sei inventato un modo che non c’era de racconta’ la vita e ce l’hai regalato così un po’ all’impunita, facendo crede a tutti che in fondo eri normale, si ce facevi ride de quello che fa male, si ce tenevi appesi quando facevi tutto, Parla’, balla’, canta’, pure si stavi zitto. Te se guardava Gi’, te se guardava e basta come se guarda er cielo, senza vole’ risposta. All’angeli là sopra faje fa du risate, ai cherubini imparaje che so’ le stornellate, Salutece San Pietro, stavolta quello vero, tanto gia’ ce lo sanno chi è er Cavaliere Nero.

Un post condiviso da Pierfrancesco Favino (@pierfrancescofavino) in data:

 

L’omaggio dell’allievo Enrico Brignano

In ogni occasione rendeva omaggio al suo maestro Proietti. Perfino ieri sera ospite da Fabio Fazio prima di congedarsi aveva ricordato che oggi era il compleanno di Proietti e gli aveva fatto gli auguri. Poco dopo si saprà dell’aggravarsi delle sue condizioni. Con un lungo post su instagram e facebook Brignano ringrazia il suo maestro.

“Ti guardavo…ti spiavo dietro a una quinta mentre recitavi per carpirti ogni segreto, ma il talento non ha segreti, è talento e basta. E tu ne hai a secchi. Ho sempre cercato nei tuoi occhi l’approvazione: ero l’alunno davanti al maestro, quando c’eri tu tra il pubblico, anche dopo 30 anni di palcoscenico. E se faccio quel che faccio è soprattutto grazie a te.
Sento un gran dolore dentro, ma so che è stato un privilegio starti vicino e devo farmelo bastare come consolazione.
Grazie di tutto, Gigi. Sempre e per sempre”.

Il post di Alberto Angela

“Negli anni in cui abbiamo collaborato, non ho avuto solo la fortuna di conoscere le sue doti professionali che tutti abbiamo avuto modo di apprezzare. Con la sua umiltà, la sua umanità e la sua semplicità, Gigi è stato uno degli uomini più veri, rispettosi ed umani che abbia mai incontrato. Mi stringo alla sua famiglia in questo triste momento e lo ringrazio per aver donato a me, ai miei programmi e a tutto il pubblico la sua arte, la sua visione della vita, condita sempre da quel sorriso indimenticabile che rimarrà impresso nei nostri cuori come un tatuaggio indelebile. Oggi se ne va uno dei nostri. Ciao Gigi”.

La notizia della scomparsa di Gigi Proietti mi ha particolarmente scosso. Viene a mancare un gigante del palcoscenico…

Pubblicato da Alberto Angela su Lunedì 2 novembre 2020

 

Il saluto di Roma a Proietti

C’è Roma, poi la sua Roma, che con dolore gli dice addio. Il Comune proclamerà il lutto cittadino il giorno dei suoi funerali e il suo volto sorridente ora campeggia sulla facciata del Campidoglio e degli altri monumenti di Roma con la scritta ci mancherai. Eccome.
E alle 20 dai balconi di tutta Roma è partito un applauso. L’ultimo e il più grande.

Standing Ovation. Buio in sala. Ciao Gigi!

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