Si può morire ancora per una partita di calcio? | Che tragedia

Nelle ultime ore, il calcio è diventato nuovamente protagonista di una morte assurda ed ingiusta. Ecco cosa è successo

Sport amatissimo in Italia, il calcio è in assoluto uno degli ambienti sportivi in cui girano più soldi, in Europa. Puntuale, infatti, ritorna l’argomento degli stipendi dei calciatori, da qualcuno giudicati come eccessivi e spropositati.

Calcio: si può ancora morirne
calcio (www.solonotizie24.it)

Il giro di soldi che sta dietro al calcio lo rende non solo uno degli ambienti più competitivi, ma anche uno di quelli con maggiori investimenti. Stadi sempre più grandi e tecnologie sempre più moderne conquistano infatti questo sport, che proprio in questi giorni sta vivendo il Mondiale, in Qatar.

Sebbene l’Italia non sia riuscita a qualificarsi, anche nella nostra nazione gli eventi sportivi sono stati seguiti con interesse e partecipazione. In attesa della finalissima di domenica tra Australia e Francia, però, durante una semifinale è accaduto un dramma inaspettato: è morto.

Mondiali di calcio in Qatar: è successo di nuovo

Inaspettatamente, questi mondiali di calcio hanno visto una squadra africana vincere partita dopo partita per arrivare sino alla semifinale. Si tratta del Marocco, prima nazionale del continente nero a riuscire ad arrivare così lontano: nonostante la sconfitta da parte della Francia, il Marocco e tutti i marocchini in giro per il mondo hanno festeggiato come se la loro squadra avesse vinto i Mondiali.

Marocco in semifinale: caos a Milano
Marocco, calcio (www.solonotizie24.it)

Nelle principali città d’Europa, soprattutto quelle in cui le comunità marocchine sono più presenti, durante questi mondiali c’è quindi stato parecchio caos. Dopo le vittorie, infatti, tutti scendevano in piazza a festeggiare e, qui, non c’era distinzione di lingua, colore o provenienza: di fronte a un inaspettato successo come quello della nazionale marocchina, tutti erano un’unica famiglia.

Dopo la sconfitta di mercoledì 14 dicembre contro la Francia, però, è successa una tragedia. A Montpellier, infatti, un quattordicenne è stato travolto da un’auto ed è morto per le conseguenze dell’incidente. Dopo il fischio finale, infatti, in molte zone del paese francese sono scoppiate violente risse, di cui il ragazzino è rimasto vittima. Al momento, il colpevole è in fuga ma la Polizia ha le sue immagini: di nuovo, l’argomento della violenza legata al calcio torna a farsi sentire.

Impossibile non pensare, infatti, alle altre tragedie successe dentro e fuori dagli stado. In Camerun, il 24 gennaio 2022, otto persone vengono uccise e centinaia rimangono ferite dalla calca prima della partita di Coppa d’Africa tra Camerun e Comore, per esempio. Proprio vent’anni prima, poi, un’altra tragedia, in Francia: qui, il crollo di una terrazza dello stadio Furiani, in Corsica, ha provocato 18 morti e oltre 2mila feriti.

L’animosità che porta con sé il tifare una squadra, infatti, sfocia spesso e volentieri in violenze incontrollate e incontrollabili. Per quanto la Francia, mercoledì sera, fosse preparata con polizia ed esercito schierati a guerra in ogni strada, inevitabilmente gli scontri tra comunità marocchine e comunità francesi hanno preso il sopravvento, spostando il focus dallo sport, che dovrebbe unire, alla violenza, che divide e uccide.

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