Morte Diego Maradona, il medico: “Volevano rubare il suo cuore”

A distanza di quasi un anno dalla sua morte, emergono dettagli inquietanti sugli ultimi giorni di Diego Armando Maradona.

Il 25 novembre del 2020 il mondo intero viene sconvolto dalla notizia della morte di Diego Armando Maradona. L’ex fuoriclasse argentino non godeva certo di una salute ferrea e già in passato aveva avuto problemi di salute molto gravi che gli erano costati quasi la vita, ma il mese precedente era uscito dall’ospedale in seguito ad un’operazione al cervello ed i medici avevano assicurato che tutto era andato per il meglio. Dunque la notizia ha stupito un po’ tutti quelli che erano al corrente delle sue ultime vicissitudini.

Sulla morte dell’icona del calcio argentino e mondiale ci ha voluto vedere chiaro anche la Procura di Buenos Aires. Poco dopo il suo decesso infatti, sono emerse accuse nei confronti del suo medico curante e della sua psicologa. Pare che i due abbiano trascurato le condizioni del ‘Pibe de Oro’ e che ci sono intercettazioni telefoniche che mostrerebbero il loro disinteresse per il paziente.

Attualmente sono sette gli indagati per la morte di Diego Maradona e lo scorso maggio la procura di San Idro che si sta occupando del caso avrebbe cambiato il capo d’imputazione in omicidio colposo. Qualora le accuse a loro carico venissero confermate, dunque, gli indagati rischiano una pena detentiva dagli 8 ai 25 anni.

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Diego Maradona, il medico parla della cospirazione per rubare il cuore del Pibe

In questi giorni è uscito il libro ‘La salute di Diego’, scritto dal medico e giornalista Nelson Castro. Durante la fase di ricerca il medico è venuto a conoscenza di dettagli contenuti in documenti secretati, dunque di particolari che inducono a pensare che la salute del campione è stata debilitata maggiormente dalla noncuranza di chi gli stava intorno. Nessuno si curava di impedirgli di dare sazio alle sue tante dipendenze, compresa quella nel mangiare, e pare che un giorno sia stato addirittura lasciato a letto per 25 ore consecutive.

Nelle sue precarie condizioni di salute, spiega Castro, certi comportamenti di trascuratezza medica possono essere fatali. Il giornalista spiega che per quelle che erano le sue condizioni è sopravvissuto anche a lungo: “altre persone sarebbero morte molto prima”. La sua situazione con i giusti accorgimenti si sarebbe potuta sistemare, il problema, dice, è che lui non ha mai fatto nulla per cambiare.

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Per quanto riguarda il complotto per rubare il suo cuore, Castro scrive: “C’era un gruppo che progettava di irrompere e trafugare il cuore di Diego”. Lui stesso però specifica che questa azione non è mai andata a buon fine e che la notizia riguardante la sepoltura senza cuore era vera, ma anche che il cuore era stato prelevato dalla salma dai medici per effettuare degli esami.

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