Barbara Palombelli nella bufera: piovono critiche per la giornalista

Barbara Palombelli è nella bufera. Il suo monologo sul palco dell’Ariston ha scatenato gli utenti che hanno con goliardia massacrato la conduttrice a suon di battute caustiche. Ma perchè tanto clamore e dissenso avverso le sue parole?

Barbara Paolombelli: il monologo e il triste epilogo di un discorso vacuo

La nota conduttrice televisiva, Barbara Palombelli ha affiancato Amadeus nella quarta serata del Festival della canzone italiana 2021. Ieri 5 marzo 2021, tra un’esibizione e l’altra Barbara ha parlato della sua vita, del suo passato, delle gioie e dei dolori. Ma, il suo discorso non ha sortito l’effetto sperato. Il monologo che nasce di certo allo scopo di dare una spinta motivazionale alle ragazze, soprattutto giovanissime, ha invece spiazzato i telespettatori i quali, annoiati da tanta retorica, sprofondati in un uno stato quasi catatonico hanno intasato i social con messaggi di scherno pur di darsi una svegliata. Per chi se lo fosse perso, eccolo.

“Una serata che voglio dedicare a tutte le donne italiane, perché hanno in questo momento il compito di tenere il Paese: tengono le scuole aperte, accudiscono tante persone positive al Covid, tengono le famiglie unite. Sono stata una ragazza che amava i Beatles e i Rolling Stones, poi ascoltavo le canzoni di De André e con mio padre guardavo il Festival di Sanremo. Papà volevo che diventassi come Gigliola Cinquetti: una vita tranquilla, un matrimonio ecc.

Io invece ero ribelle, volevo uscire, guidavo la moto e la macchina senza avere la patente. Noi ragazzi negli anni ’60 cercavamo le emozioni. Chiesi a Gino Paoli cosa accadde quando a Sanremo morì Tenco. E mi disse che all’epoca si cercavano emozioni giocando con le pistole, correndo a farmi spenti nella notte o camminando sui cornicioni.

Dovevo anche studiare tanto per conquistare la libertà e la stima di mio padre. A 15 anni ho iniziato a lavorare e non ho mai smesso. Ho fatto di tutto, mentre sognavo la televisione. Ho fatto la commessa, la sondaggista e tanti altri lavori. Volevo lavorare e bisognava anche lottare per i diritti, erano gli anni ’70. Voi giovani ve li siete trovati già questi diritti, ma ora dovete lottare per difenderli. Ragazze, dobbiamo lottare sempre. Tanto ci criticheranno sempre, non andremo mai bene a qualcuno. Nemmeno Liliana Segre, che a 90 anni si è vaccinata e qualcuno ha fatto polemiche. Ma non ci dobbiamo arrendere, anche se il prezzo è molto alto.

Ad agosto Roma è bellissima, e io restavo in città a studiare e lavorare. Studiate fino a le lacrime e lavorate fino all’indipendenza. Prima o poi funziona. Poi mi chiamarono al Corriere della Sera: ero l’unica donna al politico. Mio padre non c’era più all’epoca. Tutti mi chiamarono e lì capì di avercela fatta. Le donne forti, vere, come ne ho incontrate tantissime, devono contribuire alla rinascita di questo Paese. Sento che sta per avvenire. Ma non dovete fermarvi, ragazze. Senza farvi togliere la dignità. Non vi arrendete, facciamo rumore”.

Il suo discorso è parso più come un elogio a se stessa, che un messaggio di incoraggiamento alle giovani italiane. La critica nei suoi riguardi, o meglio nei riguardi delle sue parole è stata spietata. In molti non hanno gradito la retorica definendola spicciola, altri hanno considerato il suo discorso un accozzaglia di frasi fatte totalmente inopportune. Il paragone poi che la conduttrice ha posto in essere tra le giovani donne della sua generazione e quella di oggi, è parso  offensivo.

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Oggi, le ragazze si trovano a fare i conti con un mercato del lavoro sempre più chiuso, con una crisi internazionale dalle proporzioni epiche e, il loro problema non è quello di andare in cerca di emozioni per sentirsi ribelli, ma piuttosto andare avanti e vivere, in un clima di pandemia, di terrore psicologico e frustrazione. Quella che dunque voleva essere in principio, una benevola e fiduciosa esortazione alla ribellione si è tramutata in una gaffe senza precedenti, stando ai commenti del popolo del web.

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