Emergenza Covid: l’Abruzzo diventa ufficialmente regione rossa. Speranza firma l’ordinanza.
È ufficiale: l’Abruzzo diventa regione rossa, entrando ufficialmente nella zona di rischio più elevato, e con maggiori restrizioni, tra quelle indicate dal Ministero della Salute e suddivise nei colori giallo, arancio e rosso, secondo una scala della gravità del rischio di contagio da nuovo coronavirus.
In realtà, l’Abruzzo era entrato in zona rossa già da mercoledì 18 novembre, ma con ordinanza firmata dalla giunta regionale, che non ha voluto aspettare il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità. Ora, invece, è arrivato anche il provvedimento del ministro della Salute Roberto Speranza, che nella serata di venerdì 20 novembre ha firmato l’ordinanza per l’istituzione della zona rossa anche in Abruzzo.
Cambia così il colore della Regione Abruzzo sulla mappa d’Italia riportata sui siti web istituzionali del Governo e del Ministero della Salute.
Rimangono fermi, invece, i colori assegnati alle altre regioni. Le ultime novità sull’emergenza coronavirus in Italia.
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Covid: Abruzzo diventa regione rossa
Dopo l’ordinanza firmata dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, per istituire autonomamente la zona rossa, arriva anche quella del ministro della Salute Roberto Speranza. L’Abruzzo si colora autonomamente di rosso sulla mappa d’Italia con la suddivisione delle regioni per colore, giallo, arancione e rosso, a seconda del rischio di contagio. Per il governo, infatti, finora l’Abruzzo era ancora regione arancione, ma non per i cittadini. L’ordinanza del ministro Speranza entrerà in vigore domenica 22 novembre.
Nel frattempo, anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, aveva chiesto al governo la zona rossa ma soltanto per le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani (BAT). Al momento, però, la Puglia rimane arancione.
Infatti, venerdì 20 novembre il ministro della Salute ha firmato un’ordinanza, in vigore da subito, con cui si rinnovano le misure relative alle Regioni Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. Quindi, Calabria, Lombardia e Valle d’Aosta rimangono rosse, mentre Puglia e Sicilia arancioni. La nuova ordinanza è valida fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal SPCM del 3 novembre 2020.
Solo una settimana fa, il 13 novembre, il Friuli Venezia Giulia era passato da zona gialla ad arancione, mentre Veneto e Molise sono regioni gialle dal DPCM del 3 novembre.
Dunque l’unica regione a cambiare colore è l’Abruzzo. Sono a rischio, tuttavia, Friuli Venezia Giulia, Molise e Veneto, a cui è stato intimato di adottare nuove misure per contenere la crescita del contagi di Covid-19 nei propri territori ed evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. Queste indicazioni vengono dal monitoraggio settimanale dell’epidemia condotto dal Ministero della Salute con l’Istituto Superiore di Sanità.
In Italia, la curva epidemica è in flessione, con un incremento stabile dei contagi e un calo dell’indice di contagiosità Rt che in una settimana è passato da 1,4 a 1,18. È ancora troppo presto, tuttavia per abbassare la guardia. Anzi, in alcune zone d’Italia le restrizioni vanno rafforzate.
Qui sotto le tre zone di rischio per colore in cui è suddiviso il territorio italiano per ciascuna regione, con diversi provvedimenti e restrizioni per ciascuna area (clicca sull’immagine per aprire il file originale).
Per comprendere meglio cosa si può fare e cosa non si può fare nelle varie zone di rischio si possono leggere le FAQ, le domande più frequenti, pubblicate sul sito web del Governo.