Chi è Jake Angeli, lo Sciamano di QAnon a capo della protesta di Washington

Pelle di bisonte addosso, copricapo con le corna e petto nudo: chi è lo Sciamano di QAnon, Jake Angeli, che ha guidato l’insurrezione di Washington.

Jake Angeli
Chi è Jake Angeli

Washington è una città simbolo della politica americana. Ma da diverse ore è diventata anche sede di una folle protesta dei sostenitori del Presidente uscente Donald Trump. Una vera e propria invasione che ha portato diverse persone ad entrare con la forza all’interno di Capitol Hill, sede del Congresso, guidate da Jake Angeli. Ma chi è quest’uomo che ha “comandato” la rivolta e che si è presentato al pubblico con un copricapo peloso con delle corna, il volto dipinto e a petto nudo?

Chi è Jake Angeli

Lo chiamano lo Sciamano di QAnon, ma il suo vero nome è Jake Angeli e ha 32 anni. Non è una new entry in realtà. I più attenti lo avranno già visto molte altre volte nelle proteste a sostegno di Trump. Il look? Sempre lo stesso, torso nudo, pelle di bisonte addosso con tanto di corna e volto dipinto. Secondo quanto riporta il Corriere, per altro, lo Sciamano è anche un complottista che sostiene che il mondo sia governato da un rete segreta di nemici di Trump.

Gli altri gruppi che hanno preso parte all’insurrezione di Washington 

Jacke Angeli non era solo. Accanto a lui – o guidati da lui a seconda delle teoria – c’erano anche gruppi di persone che pare abbiano legami con i suprematisti bianchi. Nello specifico i Proud Boys e i Boogaloo. Ma anche tante famiglie normali che sostengono Trump. Una folla eterogenea che Trump, indistintamente, ha chiamato “patrioti” e che si era organizzata da tempo.

L’organizzazione sul social Parler

Pare infatti, sempre secondo quanto riporta il Corriere della Sera, che i vari gruppi  si siano organizzati sul portale Parler, una social che ha accolto tutti i gruppi estremisti che sono stati banditi dai canali più popolari.

 

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Proprio a tal proposito sembra che il Governo si stia già muovendo per fare chiarezza sul ritardo dell’intervento da parte delle forze dell’ordine locali. Serve capire come sia stata possibile questa irruzione senza precedenti nel cuore della democrazia.

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