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Sport

Euro 2020, si ricomincia: ritorno al passato

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Anna Antonucci

Inizia la competizione continentale di calcio itinerante, che manterrà il suo naming di Euro2020, scopriamo i motivi di questa scelta e le città che ospiteranno l’evento

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Euro2020: perché resta lo stesso naming

Tutti noi abbiamo intenzione di lasciarci alle spalle quello che è stato uno degli anni peggiori della nostra storia recente, il 2020, ma c’è ancora qualcosa o qualcuno che a suo modo ci fa tornare indietro nel tempo.

Euro2020, la continentale competizione calcistica, infatti, nonostante abbia inizio oggi 11 giugno 2020, manterrà il suo nome in EURO2020, così come era in origine.

Il Comitato Esecutivo UEFA, infatti, ha esposto diverse ragioni per le quali Euro2020 è rimasto tale, spaziando dalle motivazioni strettamente etiche, morali e romantiche, a quelle economiche, a quelle eco-free.

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Euro2020, i motivi della scelta della UEFA

Euro2020, continuerà a chiamarsi così per onorare la visione originale dell’evento. Cita così la nota ufficiale della UEFA nel suo comunicato, permettendo così di mantenere la vision del torneo festeggiando il sessantesimo anniversario dei campionati europei (1960 – 2020).

Servirà inoltre – continua la UEFA – a ricordare, in un periodo difficile in risposta alle circostanze straordinarie generate dall’epidemia di COVID-19, come il mondo del calcio nazionale ed europeo si sia raccolto unitamente per far fronte all’emergenza in ogni campo e con ogni mezzo.

Euro2020, inoltre, manterrà questo titolo anche grazie al continuo sostegno della Federazione verso l’ambiente. Di fatti, essendo di fatto un brand come capita ormai in tutte le competizioni, il rischio di sprechi addizionali sarebbe stato elevato nel produrre nuovo materiale di merchandising.

Il rischio di cestinare quello ormai già prodotto e distribuito, brandizzato appunto a marchio 2020, sarebbe stato elevatissimo.

Dove si giocherà l’Europeo itinerante

Con Euro2020, prende vita un nuovo format in cui si vedranno le 24 squadre affrontarsi, nelle 51 partite previste, in 11 città europee.  Si partirà dalla gara inaugurale dello Stadio Olimpico di Roma il giorno 11 giugno fino alla finale di Londra nella storica cornice di Wembley, di domenica 11 luglio.

Le città saranno: Roma – Stadio Olimpico, Baku – Baku Olympic Stadium, San Pietroburgo – Saint Petersburg Stadium, Copenaghen – Parken Stadium, Amsterdam – Johan Cruijff Arena, Bucarest – National Arena Bucharest, Londra – Wembley Stadium, Glasgow – Hampden Park, Bilbao – San Mamès, Dublino – Dublin Arena, Monaco – Footbal Arena Munich, Budapest – Puskàs Arena.

Insomma, per dirla alla Bono Vox, voce dell’official Hymn (feat. Martin Garrix feat. & The Edge) che con la loro “We are the Peoole” accompagneranno dall’11 giugno all11 luglio 2021 tutte le gare, noi siamo la gente che finalmente aspetta il calcio di inizio.

L’inizio di una competizione che, per noi italiani, resta l’ultima giocata dal 2016, causa clamorosa esclusione dai mondiali di calcio del 2018. Una competizione sempre ostile al popolo italico, basti ricordare la finale persa sul fil di lana contro la Francia nel 2000, la finale persa contro la Spagna nel 2012, e infine la cocente esclusione contro la Germania ai rigori, ad Euro2016.

Si inizia stasera, allo Stadio Olimpico ore 21.00, contro la Turchia.

Euro2020: perché resta lo stesso naming

“Mamma li turchi”, direbbe la pellicola diretta da Renato Savino, sperando che il nostro film europeo inizi e si concluda nel migliore dei modi.