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Tecnologia

Whatsapp nuovi termini di servizio: accettare o sei fuori dall’app

Published by
Cinzia Zadro

La notifica sui nuovi termini di servizio. C’è tempo fino all’8 febbraio per decidere. Se non si accettano si è fuori dall’app

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Whatsapp: nuovi termini di servizio

Per continuare ad usare Whatsapp è necessario accettare i nuovi termini di servizio. Altrimenti bye bye. E’ questa la situazione in cui tutti gli utenti della nota app di messaggistica si trovano: alcuni hanno cliccato ‘accetto’ sul messaggio di notifica, altri ancora non hanno ricevuto la notifica, altri ancora hanno rimandato la questione all‘8 febbraio. Sarò quella infatti la data ultima in cui Whatsapp chiederà di nuovo di accettare i termini di servizio. Se la risposta sarà negativa l’account verrà cancellato.

Ma cosa sono questi termini di servizio e cosa implica utilizzarli? Nel messaggio di notifica di Whatsapp vengono spiegati alcuni passaggi relativi alla privacy. Già perché la questione si concentra tutto sulla privacy e sulla gestione dei dati personali. E prestare attenzione a cosa si accetta è sempre buona norma.

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Whatsapp: cosa comporta accettare i nuovi termini di servizio

“Toccando ‘accetto’, accetti i nuovi termini e l’informativa sulla privacy, che entreranno in vigore l′8 febbraio 2021. Dopo questa data, dovrai accettare questi aggiornamenti per continuare a utilizzare WhatsApp. Puoi anche visitare il centro assistenza se preferisci eliminare il tuo account e desideri ulteriori informazioni”. Questo è il messaggio che appare aprendo whatsapp e il dubbio degli utenti è: accetto o no?

Whatsapp assicura che non utilizzerà i nostri dati per darli a Facebook – il patron Zuckenberg possiede dal 2014 anche Whatsapp. “Non ci saranno cambiamenti nella condivisione dei dati con Facebook in merito alle chat non business e alle informazioni sull’account – spiega l’app – per quanto riguarda la messaggistica aziendale, non stiamo imponendo agli utenti di condividere i dati”.

Dunque perché questo aggiornamento? Semplicemente – dicono dal social – per dare “informazioni più chiare e dettagliate ai nostri utenti su come e perché utilizziamo i dati”. Viene smentito così quanto circolato in queste ore, ossia il passaggio dei dati personali degli utenti a Facebook per una maggiore profilazione e la vendita diretta.

Niente di quello che condividi su WhatsApp, compresi messaggi, foto e informazioni dell’account, verrà condiviso su Facebook né su altre app del nostro gruppo per essere visto da altri e niente di quello che pubblichi su queste app verrà condiviso su WhatsApp per essere visto da altri, a meno che tu decida di farlo. Oggi, Facebook non usa le informazioni del tuo account WhatsApp per migliorare le tue esperienze con i prodotti di Facebook o per fornirti esperienze pubblicitarie Facebook più pertinenti su Facebook”.

Accettare i termini di servizio vuol dire ad esempio non copiare l’app, non inviare virus tramite l’app o essere consapevoli di non poter chiamare i numeri di emergenza tramite Whatsapp.

Privacy e social: i rischi per la propria sicurezza

Facebook, instagram e tutti i social, ma anche Google cercano il più possibile di profilarci. Non gli interessa certo il messaggino che inviamo al nostro fidanzato e nemmeno la foto, ma gli interessano moltissimo le nostre attività da consumatore.

Vi sarà capitato di fare una ricerca su Google, poi visitare un sito internet e vedere prodotti affini alla vostra ricerca pubblicizzati o vedere inserzioni inerenti a quello che stavate cercando su Facebook. Ma ciò avviene anche senza ricerca magari basandosi su dove siete stati su google maps, il ristorante che avete recensito su facebook, il video che avete appena guardato o il profilo che avete visitato.

Ogni cosa fatta sui social e su internet lascia una traccia e viene utilizzata dallo stesso social per proporci materiale – magari video simili – affini ai nostri gusti, ma anche prodotti a cui potremmo essere interessati. I siti internet vogliono una cosa: che non usciamo mai da lì. Youtube al termine del video che abbiamo visto ce ne propone un altro simile perché vuole che restiamo. Più restiamo, più visualizzazioni, più monetizzazione.

Gestire la privacy sui social per evitare la targetizzazione è possibile – almeno in parte – seguendo le impostazioni sulla privacy. Così come utilizzare google in incognito per lasciare meno tracce.

Ma molte attività di profilazione si basano sullo stesso uso del social, dunque evitare di utilizzarlo è l’unico modo per evitare di far conoscere a Facebook e agli altri i nostri gusti.