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Cronaca

Covid, nuovo vertice sulle zone, Conte: “Confido che l’Rt sia in calo”

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FabioS

Previsto per questo pomeriggio un nuovo vertice della “cabina di regia” dell’emergenza per valutare spostamenti di regioni.

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Il presidente Giuseppe Conte parla da Palazzo Chigi. (Websource)

Quest’oggi il comitato tecnico-scientifico e il ministero della Salute si riuniranno per valutare i nuovi dati dell’Istituto Superiore di Sanità riguardanti l’emergenza Covid. I dati in questione serviranno per capire se ci sono regioni che necessitano di uno spostamento nella zona arancione o in quella rossa. Al centro dell’attenzione ci sarà soprattutto la Campania, inserita inizialmente nella zona gialla, ma con un numero di contagio giornalieri che è secondo solamente a Lombardia e Piemonte.

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La situazione in Campania

Da settimane il sindaco di Napoli Luigi De Magistris chiede alla regione e al governo misure più rigide per contenere il contagio. Anche oggi il primo cittadino campano ha ribadito: “Metterò in campo azioni per cercare di contenere l’assembramento ma per dimostrare al governo nazionale e al governo regionale che, dopo 20 giorni di mie sollecitazioni, ancora non ci dicono se la realtà è uguale ai dati”.

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Anche il governatore De Luca sembra intenzionato a stringere ulteriormente. Il presidente campano dice da ottobre che a suo avviso servirebbero misure molto più restrittive e chiedeva già settimana scorsa al governo di porre la Campania in zona rossa. In attesa di una decisione definitiva a riguardo, potrebbe fare uscire un’ordinanza in cui stabilisce delle zone rosse per le province maggiormente a rischio.

Possibili nuove zone arancioni e rosse

Se la Campania rischia di diventare zona rossa, Veneto, Friuli e Emilia potrebbero essere spostate in zona arancione. I governatori delle tre regioni hanno emesso tre ordinanze praticamente identiche, con le quali chiudono negozi e centri commerciali per tutto il weekend, impediscono le passeggiate nei centri storici e impongono l’utilizzo di mascherina in qualsiasi circostanza. L’impegno profuso, però, non esclude che possano diventare tutte e tre zone arancioni.

Il governo nei giorni scorsi ha sottolineato di credere fermamente nell’efficacia della suddivisione in zone, dunque l’ipotesi lockdown generale sembra essere scongiurata. Lo ha ribadito anche oggi il premier Conte. Ospite di un evento della CGIL, il presidente del Consiglio ha dichiarato: “Confido che l’Rt nazionale, arrivato a 1,7 nei giorni scorsi, si sia abbassato per effetto delle misure adottate”. Se ciò venisse confermato dai dati significherebbe infatti che le misure messe in atto stanno funzionando.

Conte, però, ci tiene a precisare che questo non significherebbe che l’Italia è fuori pericolo: “Questo non vuol dire che siamo fuori pericolo, ma che le misure stanno iniziando a produrre i loro effetti. Il mese di novembre sarà dedicato a questo, a contenere la curva dei contagi, ma questo non significa che a dicembre ci sarà una catarsi liberatoria”. Insomma, anche nel migliore dei casi, anche il prossimo dicembre dovrà essere affrontato con la massima cautela per permettere alla curva di continuare a scendere.